“Tutto per Gesù! Il mio motto, il mio pensiero, la mia volontà; la gioia e il dolore, la sanità, la malattia, l’amicizia e l’abbandono, la vita e la morte, tutto per Gesù e per Lui solo”

Beato Pianzola

Inhalt

Intervista alla postulatrice

Intervista alla postulatrice, suor Tiziana Conterbia

Suor Tiziana Conterbia dal 1991 è la postulatrice della causa di beatificazione di padre Francesco PIanzola, e ne ha seguito tutto il complesso iter.

D. Finalmente la decisione ufficiale: padre Pianzola sarà beato. Un obiettivo perseguito a lungo dalla vostra congregazione. Cosa cambierà adesso per le suore Pianzoline?
R. Sì, finalmente. L’iter ha avuto il suo inizio ufficiale con l’Inchiesta diocesana il 4 giugno 1983 ed ha percorso le sue tappe in circa trent’anni di intensa ricerca, di approfondimenti, di investigazioni e di studi, richiesti dalla Costituzione Apostolica e dalle Normae Servandae, (febbraio 1983) al fine di appurare diligentemente la verità storica sull’intero vissuto del Servo di Dio. Con il Decreto sulle virtù eroiche (26 giugno 2006) e dopo il pronunciamento di medici e di teologi, l’11 marzo scorso il Congresso dei Cardinali e Vescovi, organo collegiale massimo della Congregazione delle Cause dei Santi, presieduto dal Card. José Saraiva Martins, ha approvato definitivamente il miracolo avvenuto a Cascina La Lista nel territorio di Formigliana (Vercelli), attribuito a Padre Francesco Pianzola, che ha salvato la vita ad un ragazzo che allora aveva 15 anni, Gian Pietro Rigolone. Sabato, 15 marzo, il S. Padre, Benedetto XIV ha autorizzato La Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto con la firma del Cardinale Prefetto, l’ultimo traguardo verso la beatificazione. Il lungo tragitto, a volte faticoso, ci ha dato l’opportunità di verificare e di approfondire i momenti più sofferti del fondatore; di ricercare tra i documenti alcuni passaggi significativi di un vissuto, che hanno guidato Padre Pianzola a camminare decisamente verso la santità del quotidiano, vissuto sempre nella dedizione agli altri, nonostante tutto. Da questo suo stile di vita ci sentiamo sempre più interpellate. Così, come comunica Madre Azia, ci affidiamo al Fondatore perché “il cammino di preparazione alla beatificazione comincia "da subito": dalla decisione di ciascuno di noi a lasciarsi coinvolgere dalla "misura alta" della vita cristiana, che è la santità, e dalla preghiera corale che ci fa "uno" e che diventa invocazione e supplica perché questo evento della grazia possa portare frutti di missionarietà e di santità nella Chiesa. Credo sarebbe questo e null'altro l'auspicio del nostro carissimo Padre, sacerdote "missionario", annunciatore instancabile del Vangelo di salvezza”.
D. Quali saranno i prossimi passi ufficiali, e quando dovrebbe essere la festa per la beatificazione?
R. La Segreteria di Stato del Vaticano invierà al nostro Vescovo la comunicazione della data e le indicazioni per la celebrazione del Rito della Beatificazione. Penso che possa davvero essere una Festa per tutta la Chiesa Locale, quella Chiesa che Padre Pianzola ha sempre amato come Madre e Sposa, anche e soprattutto nel momento della prova. E’ bello che questo avvenga, proprio per disposizione del S. Padre Benedetto XVI, nella Diocesi che il futuro Beato ha percorso in lungo e in largo per “ridire il Vangelo, la Parola che salva”. Ed è significativo che avvenga proprio nell’anno centenario della fondazione dei Padri Oblati (8 dicembre 1908): un monito, un messaggio provvidenziale, forse, per ridire a chi si incammina o già è avanti nel percorso della consacrazione sacerdotale, che il progetto della comunità sacerdotale apostolica è un chiaro segno dei tempi!
D. Parlando di padre Pianzola, associato a Teresio OIivelli che morì un anno dopo, si parla di "Santità in Lomellina": cosa significano le testimonianze di queste due figure così forti per il nostro territorio, e per i giovani in particolare?
R. Due testimoni della fede, due eroi nell’esercizio della virtù cristiana che non si sono mai incontrati, in vita, nella stessa Mortara, ora camminano insieme verso il riconoscimento della santità. Certamente sono un chiaro segno di vita dedicata agli altri “fino al dono di sé”; sono testimoni credibili della sequela Christi senza nulla temere; sono un deciso richiamo ai valori fondanti della tradizione e a quelli “non negoziabili” della persona e del “bene comune”, anche di fronte alla violenza e al sopruso. Lo stile di vita, sia del sacerdote-missionario tra il popolo, sia del laico impegnato su diversi fronti, può trovare traduzione anche nel presente, in particolare tra i giovani, in un momento in cui è in crisi il servizio agli altri ed in un periodo in cui prevale la sfiducia verso la politica e le istituzioni. I nostri “Due” hanno saputo guardare al loro futuro con speranza; hanno dato ali alla fatica del cammino verso la singolare bellezza della vita del cristiano, capace di non rassegnarsi di fronte alle ingiustizie.
D. Quali sono stati i passi che hanno condotto alla beatificazione, e quanto tempo è stato necessario per curare tutto l'iter?
R. La “prima raccolta della documentazione” risale agli anni del Capitolo Speciale (1968), in cui si dava corpo al desiderio di Madre Anna di procedere alla richiesta per il Processo di beatificazione e canonizzazione. In seguito si raccolsero tutti gli scritti editi e le lettere del Padre. Il 17 febbraio 1982 venne presentato il “Supplex Libellus” per ottenere il “Nihil obstat” per l’introduzione della Causa che pervenne il 22 marzo 1983. Il 4 giugno 1983 prese avvio ufficiale l’Inchiesta diocesana in Vigevano, in cui il Delegato vescovile Don Mario Tarantola ascoltò 40 testimoni, tutti “de visu”.
Con la consegna degli Atti del Processo diocesano (20 marzo 1990), si procedette alla confezione della Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis, sotto la guida di Padre Cristoforo Bove, Relatore, che verrà protocollata il 13 agosto 1999. Dal 12 novembre 2001 al 20 settembre 2002 si svolge l’inchiesta diocesana di Vercelli sul fatto miracoloso; 17 ottobre 2002 - Trasmissione degli Atti processuali alla Congregazione delle Cause dei Santi; 21 febbraio 2003 - Decreto di validità dell’Inchiesta diocesana e il 15 marzo 2008 il Decreto sul Miracolo. Una paziente e meticolosa tessitura, di cui occorre prendersi cura.
D. Dopo tanto impegno come postulatrice, adesso quali saranno i suoi prossimi impegni?
R. La preparazione della celebrazione occuperà, certo, molto tempo per l’organizzazione dell’evento; si dovrà dare molto spazio alla preparazione spirituale ed a quella pastorale, attraverso proposte di incontri, momenti informativi e celebrativi per tutti coloro che vorranno conoscere la spiritualità del futuro Beato. Si dovrà, infine, procedere, ma in tempi successivi, alla esumazione per poter restituire il Volto Venerabile alla sua gente. Anche la Causa del Servo di Dio Teresio Olivelli attende ulteriori sviluppi, se si vorrà offrire alla nostra Chiesa un modello di santità laicale. S.M.