Le spoglie mortali del beato padre Francesco Pianzola sono state esposte alla devozione dei fedeli, in San Lorenzo, dopo una lunga processione che è partita da Casamadre per raggiungere poi la basilica Laurenziana, passando per piazza Silvabella, via Roma, via Josti, corso Cavour, piazza Martiri della Libertà e arrivare infine destinazione. La città si è fermata, attendendo con attenzione e raccoglimento le reliquie, racchiuse in un'urna di cristallo e acciaio. Le spoglie del beato, rivestite di un semplice abito talare nero, sono apparse in ottimo stato di conservazione: le mani sono giunte in preghiera, ed è questa l’unica porzione visibile del corpo. Il volto infatti è stato ricoperto di una maschera di cera dall’espressione serena: Pianzola appare come immerso nella quiete del sonno. A togliere il velo di pizzo bianco a Casamadre è stata una delle suore, poi è cominciato il rito di benedizione e la processione si è messa in moto. Nell’omelia il vescovo di Vigevano monsignor Claudio Baggini, che ha impartito la prima benedizione a Casamadre e ha presieduto la solenne concelebrazione ha cui hanno partecipato molti sacerdoti diocesani, ha ricordato la figura di Padre Pianzola, la sua capacità di saper parlare ai cuori di tutti, ma anche la consapevolezza delle sue doti, il mettersi al servizio di Dio senza fermarsi davanti agli ostacoli: «Impariamo da lui questa esigenza dell’annuncio ai poveri, dell’amore per i poveri – ha aggiunto il vescovo nella sua lunga omelia – e dell’attenzione ai bisognosi». Un altro tema caro a Pianzola, e al centro dell'azione pastorale attuale, è poi quello dei giovani, che la Chiesa italiana ha indicato come una vera e propria emergenza educativa: «Ringraziamo per averci donato un prete missionario, un educatore dei giovani che ha tanto da insegnarci». Al termine tanti fedeli hanno voluto toccare l'urna, dire una preghiera: il beato PIanzola è tornato così a starae in mezzo alla sua gente, quella che lui amava e che le sue suore hanno continuato a servire.
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