“Tutto per Gesù! Il mio motto, il mio pensiero, la mia volontà; la gioia e il dolore, la sanità, la malattia, l’amicizia e l’abbandono, la vita e la morte, tutto per Gesù e per Lui solo”

Beato Pianzola

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Ostensione del Beato
Padre Francesco Pianzola

Il Volto del “Padre, il Beato della Lomellina,” il 3 ottobre scorso è stato esposto alla venerazione dei fedeli.
Quel volto, che tanti hanno incontrato nella vita terrena e che la morte ha sottratto agli occhi di tutti, è stato restituito alla commossa contemplazione delle figlie e dei devoti, con un semplice rito di svelamento nella Cappella a lui dedicata.
Subito si è fatto pellegrino tra la sua gente, ritornando nella Comunità parrocchiale di S. Lorenzo in Mortara, per la solenne Concelebrazione presieduta dall’Ordinario diocesano, Mons. Claudio Baggini.
Nell’omelia il Pastore, alla luce dell’esperienza sacerdotale del beato, lo ha indicato come “esempio da seguire”, rivolgendosi a tutta la comunità cristiana, rappresentata da religiosi e laici, ma in particolare ai sacerdoti, chiamati, in questo anno, a vivere coerentemente la passione per l’annuncio del Regno.
La straordinarietà dell’evento ha chiamato molti fedeli attorno all’urna del “Don Niente”, un pellegrinaggio continuo, devoto e silenzioso, quasi in punta di piedi come per cogliere, da quelle venerabili spoglie, l’alta presenza del mistero della santità di Dio.
Anche nella Parrocchia di S. Croce, nella Casa di preghiera delle Sorelle adoratrici e nella Parrocchia di S. Pio X , dove l’urna del beato ha sostato per alcuni giorni, non si è mai fermato il flusso di “pellegrini” per chiedere intercessione, vicinanza e consolazione.
Nella Chiesa di S. Veneranda martire, è avvenuto un mirabile incontro tra “corpi santi”: quello della martire, ricomposto dalle Prime Pianzoline, e quello del Beato dalle cui “mani”, ancora oggi, si possono apprendere lezioni di vita, di misericordia e di perdono.
Il sorriso continua a ridire la carità del Vangelo a tanti cuori.
Nella Parrocchia di S. Pietro in Cilavegna, il paese in cui il Beato ha aperto una delle prime comunità delle sue Suore, la gente è accorsa in massa a riprendere le consegne dei “tre amori della vita pianzolina: Gesù, Maria, la Chiesa” insieme con l’impegno a spendere la vita per i fratelli.
Le spoglie di un santo diventano così luogo dell’amore di Dio per l’uomo, e per noi segni della sua insondabile opera di salvezza per tutti.

Suor Tiziana Conterbia

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