“Tutto per Gesù! Il mio motto, il mio pensiero, la mia volontà; la gioia e il dolore, la sanità, la malattia, l’amicizia e l’abbandono, la vita e la morte, tutto per Gesù e per Lui solo”

Beato Pianzola

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Don Niente sarà chiamato Beato


Sempre più con trepidazione ci prepariamo al grande momento della dichiarazione del Santo Padre con la quale ci è permesso di chiamare il nostro Don Niente con l’appellativo di Beato.
 La Chiesa, amata e venerata dal Servo di Dio come tenerissima Madre, ci dona la gioia di continuare a raccontare i miracoli di una vita solare, spesa per gli altri nel quotidiano coraggio di “ripetere con carità la Parola del Vangelo”; nella fedeltà della consacrazione della vita, vissuta “Tutta per Gesù”; nella solidarietà della fatica e del lavoro lungo le strade polverose della Lomellina: “Avanti per Gesù”.
Padre Francesco Pianzola sa che la Parola ha bisogno di testimoni credibili, i cui gesti e le cui parole  siano il luogo dell’incontro, dell’amicizia e della fraternità; lo spazio della comunicazione e delle relazioni.  Non tarda, infatti, il seminarista Pianzola a dare voce al  suo progetto di vita e di missione: essere prete tra e per la gente; coglierne le domande di dignità, di liberazione, convinto che solo a partire dagli ultimi, dai più poveri ed emarginati, è possibile costruire una società fraterna.
E rischia subito e su tutti i fronti.
La coscienza altissima di “essere Sacerdote in Cristo“, che ne affina la capacità di discernimento della voce dello Spirito e lo porta a scelte coraggiose per i suoi tempi,   lo spinge  senza riserve nella donazione alla causa apostolica e missionaria della Chiesa locale: dalle missioni al popolo all’Oratorio dell’Immacolata, tra le diverse categorie di persone e di gruppi, fino alle Fondazioni.
Cammina senza sosta, annunciando l’unica verità che salva: Gesù Cristo. Come Lui compie un cammino abbordabile da chiunque, estremamente umano. Avviando un percorso di gruppi e di associazioni di fanciulli e di giovani, di uomini e di donne, capaci di incontrare l’altro, di condividerne la vita fino al dono di sé. Questo movimento di partecipazione e di comunione non deve avere soste per Padre Pianzola,  ma deve tendere al di più e al diverso per dare all’esistenza di ciascuno quel tocco di “nuova rinascita” sempre presente in una vita in espansione fino a raggiungere “la piena maturità del Cristo”.
La lettera che pubblichiamo conferma il suo particolare dono di entrare in relazione con l’altro, di mettersi in ascolto, in un atteggiamento di silenzio interiore che pare voler carpire per comprendere il mistero che ogni persona è e porta.
Già il volto sorridente di Padre Pianzola ha in sé questo tratto di empatia, con una sfumatura di delicatezza e di tenerezza: quasi un chiedere il permesso per entrare in sintonia. L’ampiezza dello sguardo ci parla di una vita che va al di là della morte e che rimane, oggi più che mai, un annuncio di gioia piena per noi, uomini e donne di questo tempo, assetati di giustizia, di pace e di bellezza, quella che contempla l’Infinito...

Suor Tiziana Conterbia